mercoledì 13 aprile 2011

"Non riusciamo a starci dietro"



Non riusciamo a starCI dietro.
Non sappiamo piu' aspettare, ormai è tutto troppo veloce, istantaneo, momentaneo, attimi infiniti se sono di attesa...che si tramutano velocemente in ANSIE...ansie...3000 ansie diverse in pochi minuti....shhhh....silenzio....fermatevi...shhhhh...spegnete tutto e fermatevi.

Pensate ai tempi delle lettere (e non parlo del 1800, ma appena di 10-15 anni fa).....invii una lettera ad un/a amico/a, se è il/la fidanzato/a ci aggiungi anche una goccia del tuo profumo...e quando dopo qualche giorno (Poste Italiane permettendo) arriva a destinazione, il destinatario aprirà quella lettera tanto attesa, semmai l'annuserà.....sarà felice....se vorrà la rileggerà e poi la terrà un po' tra le mani.....poi cercherà e troverà il tempo per fermarsi, prendere un foglio, una penna...e rispondere....mentre lo farà sarà da solo, con un sottofondo musicale semmai....ma non andrà di fretta, non starà facendo altre 100 cose mentre scrive...porrà attenzione verso un'unica cosa, verso una sola persona....poi si prenderà la briga di imbustarla, scriverci l'indirizzo, uscire, comprare un francobollo e spedirla...ed inizierà un'altra dolce attesa per qualcuno..

Tra un'attesa e un'altra c'era la vita REALE di mezzo. E semmai c'erano anche le telefonate, sui numeri di casa (ormai in via d'estinzione), poi sui cellulari (quando ancora non compariva il numero del chiamante se il Gestore telefonico non era lo stesso! Parlo del 1997, 12 anni fa!). Le lettere le scrivevamo per confidarci un po' di piu'...o per risparmiare sulle telefonate addirittura... o per quelli che senti una volta ogni tanto e ti racconti le cose piu' importanti...quelli che anche se non vedi e non frequenti sai che "ci sono" comunque.

Tempo e attenzione per una persona alla volta. Attesa.

Poi è arrivato il cellulare...e in poco tempo è diventato un prolungamento del corpo umano.
Vi ricordate ancora quando chiamavate a casa di qualcuno e a casa non c'era....e il cellulare ancora non esisteva...cosa accadeva?? Lasciavate semmai un messaggio a chi rispondeva o un messaggio in segreteria e si ATTENDEVA...e in quell'attesa eravamo OBBLIGATI a gestire le emozioni anche se dovevamo comunicare alla persona qualcosa di importante...noi SAPEVAMO ASPETTARE...avevamo tempo per pensare di piu'...per gestire i nostri eventuali conflitti...o per non far caso all'assenza di qualcuno. Ma non mi pare che eravamo tutti pazzi isterici. Ci andava bene così..
Adesso se ti chiamano e non prende il cellulare o è spento...chi ti chiama pensa sia successo qualcosa di assurdo, forse ti hanno rapito, forse chissà dove sei, forse sei in pericolo...
Sempre e ovunque REPERIBILI...sempre e ovunque in "condivisione dell'emozione"...succede X, non devi aspettare di tornare a casa per parlarne, neanche il tragitto piu' ce lo facciamo con noi stessi, no...chiami, mandi un sms e subito comunichi l'emozione al/alla tuo/a amico/a...
CONDIVISIONE PERENNE...MALE, MALE MALE..(anche perchè già siamo abbastanza bombardati da messaggi di tutti i tipi, subliminali e non)

Poi l'avvento delle email....addio profumo, addio scrittura, addio colorare carta da lettere, ma ancora sapevamo dedicarci ad una persona alla volta, in maniera diversa naturalmente.

Poi la chat....la chat...quante ne ho vissute e ne vivo con questa amata/odiata chat.
Penso che prima di metterci sotto mano nuovi mezzi di comunicazione debbano darci le ISTRUZIONI PER L'USO. E invece non accade.
La chat...tutti insieme, tutti nello stesso "posto" booooooooooooooooooooooooooooooooooooooooom...attaccati allo schermo ma insieme....
Salto l'uso della chat per conoscere nuove persone perchè mi servirebbe un altro blog per dare il giusto peso all'argomento!

E quindi ci ritroviamo con un programmino che ci "avvicina" ai nostri amici lontani...si...io spesso mi ritrovo ad avere 30 amici on-line nello stesso momento e chatto con una sola persona..tutti gli altri sono lì...ci vediamo, ma nessuno si caga, pero' se vuoi "siamo qui nel caso dovessi averne bisogno"...anche se non parliamo possiamo vedere che musica ascoltiamo, davvero interessante!

La privacy sembra un lontano ricordo.
Poi ci sono naturalmente i social network...ok, si, in realtà volevo andare direttamente a parlare di Facebook, sorvolando MySpace, Netlog e quant'altro... perchè l'ho provato, l'ho VOLUTO provare...e ne sono stata anche coinvolta, a volte troppo.
Facebook è l'emblema forse dell'attuale "società sociale": sempre/ovunque, visibilità, "fatevi i caxxi miei", guardate la mia vita.
L'ho analizzato come meglio ho potuto, poi l'ho lasciato quando ho iniziato a constatare che anche chi aveva il mio numero di cellulare, la mia email, il contatto Messenger...utilizzava Facebook per comunicare, anche se eravamo connessi su Messenger nello stesso momento....il cellulare ormai sembra quasi si usi solo per chi si trova nelle vicinanze o quando si avvicina il momento dell'incontro/rincontro (semmai avvenuto proprio grazie a facebook).

Per un attimo ho pensato: cacchio, Fabook sostituirà chat, email...se non mi connetto non posso comunicare con alcuni amici...ok: ora VOMITO, e poi cancello l'account. E così è stato :) (e tra l'altro a differenza di tutti gli altri siti in cui basta un clic per non esserci piu', qui ci vogliono 14 giorni per cancellare definitivamente l'account e se nei 14 giorni provi ad entrare nuovamente, non sarà piu' cancellato...psicologicamente parlando credo sia un messaggio molto forte: "Sei proprio sicuro sicuro?? Ti lasciamo 2 settimane di tempo per rifletterci bene....sei certo di non voler piu' sapere cosa fanno i tuoi amici vicini/lontani? che foto pubblicheranno domani? Pensaci, puoi tornare ancora indietro....Facebook non ti abbandona con un solo clic!").
Nomi e cognomi reali al 90%, ritrovi è vero amici persi da anni, persone con cui sei andato a scuola, ma anche persone che semmai non hai piu' cercato....te le trovi lì e incuriosito dal sapere che fine abbiano fatto li includi nella tua "rete di amicizie". Ti ritrovi ad AGGIORNARE di continuo la tua vita a una marea di gente...e sottolineo gente perchè alla fine sono "conoscenti"...sembra che sei per strada...e incontri persone che non vedi da anni e accenni ai cambiamenti degli ultimi anni (da che non vi sentite): se con quelle persone ritrovi un feeling semmai vi fermate a prendere un caffè per meglio raccontarvi, altrimenti no, e proseguite (in tutto cio' immaginatevi con un megaalbum di foto in mano! e la lista dei vostri amici!)...poi altro incontro, altre chiacchiere/aggiornamenti....beh: A CHE ORA ARRIVERETE A CASA?
(Intendete la metafora?)
Aggiorni la tua vita, non la stai analizzando, ne fai un resoconto veloce ad un amico di passaggio...
La vita è fuori da questo caxxo di pc! La vita SOCIALE è soprattutto fuori da questo schermo che dopo qualche ora ti dà anche fastidio agli occhi! gli occhi di qualcuno non stancheranno mai i tuoi! C'è una bella differenza, c'è un flusso di emozioni che lo schermo non puo' darti..
In piu' lo schermo spesso diventa uno scudo: "il guerriero dietro lo schermo" spesso è una formichina dal vivo.

Ognuno mette le sue foto, in cui ci sono amici e amici di amici, segnala le persone presenti in quelle foto e nello stesso istante in cui lo fa, a chi è stato segnalato compare la foto nel suo album.
"One family!!"

Sembra che il fondamento degli ultimi tempi sia: ESSERCI inteso comeESSERE ON-LINE, ESSERE CONNESSO e se non lo sei, dare quanti piu' input possibili per far sapere che SEI Lì anche tu...sappiamo tutto di tutti in ogni momento...ma il cervello umano non è mica un pc!!
Non possiamo stare dietro a tutti...non possiamo gestire tutte queste relazioni nella maniera in cui MERITEREBBERO di essere gestite..qualitativamente parlando...erano meglio i tempi delle lettere, anche delle email...e la fase iniziale della chat.
Io le ho provate tutte :)

Questo ESSERCI sempre è come essere sempre al bar, in un bordello, un macello di input, musica, emozioni tramandateci da canzoni, comunicare immediatamente quello che ci succede senza a volte neanche DIGERIRLO per un attimo da soli, prima comunichiamo al "mondo", poi semmai ci pensiamo. Sia chiaro che sto un po' generalizzando, ma ci tengo a sottolineare che non è così per tutti; pero' per molti vedo che è così e mi dispiace.

A volte personalmente sento l'esigenza di NON ESSERCI, di staccare tutto...e quando lo faccio sto meglio...è per questo che ne scrivo, per darvi il mio punto di vista e darvi la possibilità di pensarci se non l'avete mai fatto.

DOSARE
Io doso
Tu dosi
Egli dosa
Noi dosiamo
Voi dosate
Essi dosano"


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